Uno studio canadese, effettuato dalla dottoressa Patricia McKinley della McGill University di Montreal su un gruppo di anziani di età compresa trai 68 e i 91 anni, ha dimostrato i benefici cerebrali ed emozionali per chi balla il tango argentino. Il senso di coinvolgimento che si viene a creare nella coppia di ballerini induce uno stato di benessere che fa sentire accolti e compresi. Data l’importanza dell’interazione tra partner per l’esecuzione dei passi, la mente inoltre è concentrata sul presente e sul compito da eseguire e non lascia spazio ad altre preoccupazioni ,opponendo un’implicita ma forte resistenza ad ansia e depressione. La capacità di muoversi nello spazio e la ricerca della sincronia tra danzatori allena la mente e la sua comunicazione con il corpo, giovando a coloro che sono più a rischio cadute ma stimolando anche le funzioni mnemoniche e la capacità “multitasking”, che si traduce nel fare più cose contemporaneamente. La costante messa alla prova delle proprie capacità psicofisiche, spesso con risultati sorprendenti, genera un’ottima risposta emotiva.
(Fonte: tratto dall'articolo)