Poggio a Caiano (Firenze). INTELLETTUALE illuminato e imprenditore coraggioso, ideologo delle rivoluzioni americana e francese ed esportatore ante litteram di una moderna idea di "made in Tuscany", amico intimo di Thomas Jefferson e consulente fidato dell'ultimo re di Polonia Stanislao Augusto Poniatowski. Personaggio apprezzato da John F. Kennedy, che lo citò fra gli immigrati illustri della storia statunitense nel suo libro "A nation of immigrant", ma anche protagonista, in tempi ben più recenti, di un graphic novel pubblicato da Bonelli e firmato dal disegnatore di Zagor Marcello Mangiantini. È un'epopea avvincente quanto atipica quella di Filippo Mazzei (1730-1816) che ora, a duecento anni dalla morte, Poggio a Caiano, sua città natale, celebra con un convegno – dal 12 al 15 maggio fra le Scuderie medicee, la biblioteca Lazzerini di Prato e il Vieusseux – e un docufilm girato da Mirko Rocchi e interpretato da GabrieleTozzi. «Filippo Mazzei fu un eroe dei due mondi ben prima di Garibaldi, nonché il terzo grande toscano nella storia americana dopo Vespucci e Verrazzano», spiega Angelo Formichella, architetto, già assessore alla cultura di Poggio a Caiano, cultore di Mazzei e fra i promotori delle celebrazioni. È lui a dipanare i fili di una storia riscoperta, in Italia, soltanto negli ultimi trent'anni, in cui aneddoti poco conosciuti si mescolano a dicerie più o meno provate, come quella che attribuisce al toscano il celebre passo, nella Dichiarazione statunitense, che vuole tutti gli uomini «per natura liberi e indipendenti ». ….
(Fonte: tratto dall'articolo)