Lo scienziato e premio Nobel Tomas Lindahl afferma di aver scoperto particolari enzimi che riparano alcune porzioni di Dna, salvaguardandone le informazioni genetiche. Questo andrebbe in enorme aiuto dei farmaci antitumorali: in sostanza colpendo determinati enzimi, le cellule del tumore non possono moltiplicarsi e così non distruggono l'intero organismo. Il tumore acuto, che conduceva alla morte a volte anche nel giro di poco tempo, con questi farmaci potrà essere assimilata al diabete di tipo 2.
Si estenderanno terapie che porteranno, se non a guarigione, a una cronicizzazione (tenersi il male per tutta la vita, ma senza effetti collaterali). Quindi se non curabile, il tumore sarà controllabile almeno da permettere al malato di vivere con esso fino ad età anziana.
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)