Secondo l’Oms una persona su 10 ha problemi di udito e in quasi la metà dei casi - pari a 600 milioni di persone - la percezione dei suoni è quasi o totalmente assente. Recentemente sono stati pubblicati due importanti studi che potrebbero rivoluzionare il trattamento della sordità: un gruppo di scienziati è riuscito nell’impresa di ripristinare la capacità di sentire grazie alla terapia genica, e un altro ha scoperto il meccanismo cellulare che porta alla perdita dell’udito negli anziani. Nel primo caso si è individuato il coinvolgimento di almeno 70 geni che, se mutati, portano a disturbi dell’udito, uno di questi geni responsabili è Tmc1. Su questa porzione mutata di Dna i ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston, in collaborazione con l’École Polytechnique di Losanna, hanno sostituito con successo proprio il gene difettoso, come pubblicato su «Science Translational Medicine». Nuova teoria per la perdita progressiva dell’udito degli anziani, che si pensava dovuta alla degenerazione delle cellule ciliate dell’orecchio. I ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora hanno invece dimostrato con uno studio sulla rivista «The Journal of Neuroscience», che con il passare del tempo o in seguito a un trauma queste cellule - che di solito inviano i segnali elettrici al cervello in un’unica direzione - ricevono invece nuove sinapsi, che «disturbano» l’attività della cellula, rendendola così meno capace di trasmettere l’impulso elettrico.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)