La Corea del Sud, secondo una ricerca che ha comparato 35 Paesi industrializzati fra cui l'Italia, batterà, nel 2030, un doppio record. Sarà il Paese con la speranza di vita più elevata (scalzerà dalla vetta Francia Svizzera e Giappone), ma sarà anche il primo in cui le donne potranno vivere oltre i 90 anni (gli uomini 84).
L'etica confuciana, che prescrive ai figli di assistere i genitori, è controbilanciata con uno sviluppo del welfare praticamente inesistente. A fronte di un numero crescente di anziani che non vivono con i figli e ad una crescente polarizzazione della società coreana, si riscontra un circuito delle disuguaglianze molto marcato. Il 48% degli anziani vive con meno del 50% del reddito nazionale. Anche per questo il primo ministro Moon-Jaein ha promesso, di recente, di aumentare le pensioni e i fondi per il trattamento dell'Alzheimer, di rendere disponibili più fondi per i caregiver e aumentare la previdenza sociale per gli anziani. Per gli autori della ricerca, il paradosso fra alta aspettativa di vita e stato di disagio sociale si spiega con la natura del sistema sanitario sud coreano, universalista e integrato da programmi di assistenza per la terza età. Altro elemento essenziale è il ridotto rischio di eventi cardiovascolari legato allo stile di vita degli over 65 coreani, che fumano poco e hanno bassi tassi di obesità.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)