Giovedì 21 settembre è la Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer. Per l'occasione i monumenti saranno illuminati di viola e ricordare che questa giornata mondiale è dedicata alla malattia di Alzheimer, ai pazienti e alle loro famiglie. Organizzato dall’Alzheimer’s Disease International l’evento ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza di questa patologia e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni a livello socio-sanitario e assistenziale.
Sono oltre 600.000, infatti, le donne e gli uomini colpiti dalla malattia neurodegenerativa (si arriva ad oltre un milione se si aggiungono quelli con diagnosi di demenza) e altri tre milioni di italiani sono coinvolti nell’assistenza dei loro cari.
L’Alzheimer comporta un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria. In un suo saggio Flavia Franzoni, moglie dell’ex premier Prodi scomparsa a giugno scorso, ha indicato le nuove forme di assistenza: «Le comunità devono essere e aiutate a essere competenti, a superare lo stigma». Lo stigma da superare è quello che ancora affligge le persone malate di Alzheimer e le loro famiglie. Il valore della comunità intorno al paziente è tra i passaggi chiave del saggio edito da Il Mulino e in uscita a novembre: "Le parole che non ti aspetti" a cura di Laura Calzà e Marco Trabucchi.
Entro il 2050 in Italia potrebbero vivere 2,3milioni di persone affette da malattia di Alzheimer. Si tratta, però, di una traiettoria modificabile: fino al 40% di questi casi potrebbe essere infatti ritardato o evitato del tutto intervenendo sui principali fattori di rischio. È con questo messaggio che la Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International lanciano la Giornata. Chiedendo ai governi di tutto il mondo di rafforzare il finanziamento per la prevenzione e l’assistenza della demenza e le possibili strategie di contrasto.
Al momento, non sembra che ciò stia avvenendo. «L’Italia, aderendo nel 2017 al Piano di azione globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla risposta di salute pubblica alla demenza, si è impegnata a dare priorità alla riduzione del rischio - afferma la presidente della Federazione Alzheimer Italia Katia Pinto -. Un aspetto che non è sufficientemente considerato nel nostro Piano Nazionale Demenze. Lo stanziamento economico previsto con la legge di Bilancio del 2021 si esaurirà infatti nei prossimi mesi».
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)