I risultati della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, divulgata nel corso del convegno “Sanità Digitale oltre l’emergenza: più connessi per ripartire”, parlano chiaro: la pandemia ha spinto la diffusione di strumenti digitali nel settore sanitario, accelerandone anche la conoscenza e l’uso da parte di pazienti, medici e strutture sanitarie nelle diverse fasi del percorso di cura.
Nell’ultimo anno sono venute a galla tutte le fragilità del nostro sistema sanitario. Ma è proprio l’emergenza sanitaria che ha risvegliato il bisogno di una sanità più moderna e digitale. Tutti gli attori dell’ecosistema salute hanno dunque una grande responsabilità: collaborare insieme per disegnare un modello di cure più sostenibile, efficace e resiliente impiegando le risorse offerte dalle nuove tecnologie.
Secondo quanto emerso dalla ricerca, la spesa per la Sanità Digitale è cresciuta del 5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di 1,5 miliardi di euro. La ricerca condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità ha coinvolto 343 medici di medicina generale (MMG), 2.867 specialisti, 1.003 cittadini, 437 pazienti, 88 strutture sanitarie e numerosi enti istituzionali per ascoltare la loro opinione sul processo di digitalizzazione che sta interessando il comparto sanitario.
Tra i risultati è emerso che: i cittadini utilizzano i canali digitali principalmente per informarsi online sui corretti stili di vita (73% rispetto al 60% del 2020), seguire la campagna vaccinale (43%) o scaricare i referti direttamente online (37%); il 33% dei pazienti ha dichiarato invece di usare App per controllare il proprio stile di vita, per ricordarsi di prendere un farmaco (22%) o per monitorare i parametri clinici (21%).
Lo studio ha inoltre misurato le competenze digitali dei professionisti sanitari, evidenziando che il 60% dei medici specialisti e degli MMG ha sufficienti competenze digitali di base legate all’uso di strumenti digitali nella vita quotidiana come chat, videochiamate e acquisti online. Tale quota supera poi il 75% tra i dottori più giovani (under 44), mentre scende al di sotto del 50% tra gli over 65.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)