Brown Wilson, Davies e Nolan, in una loro ricerca condotta nel 2009, osservano come l’assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali sia stata spesso considerata per i suoi aspettie conomici, tralasciando quelli legati alle relazioni interpersonali. Nonostante ciò, la letteratura evidenzia come la natura e la qualità delle relazioni fra operatori e/o familiari e i loro assistiti incida notevolmente sul benessere delle persone e sul modo in cui viene percepita l’assistenza. La ricerca condotta da Brown Wilson, Davies e Nolan mette in luce il ruolo importante che familiari e ospiti ricoprono nello sviluppo delle relazioni positive, ma anche nel supportare gli operatori a migliorare il clima generale all’interno delle strutture.
L’analisi fatta dai ricercatori evidenzia tre diversi tipi di relazione che si possono sviluppare all’interno delle RSA. Le relazioni pragmatiche, quelle che si concentrano principalmente sugli aspetti tangibili dell’assistenza; le relazioni centrate sulla persona, nelle quali l’anziano viene visto prima di tutto come tale e che si sviluppano attraverso dialoghi informali sia con gli ospiti che con i loro familiari; le relazioni di reciprocità, che necessitano di una forte negoziazione e di una relazione di fiducia tra tutti i soggetti.
Fay Wright, in uno studio del 2000 (The role of family care-givers for an older person resident in a care-home), aiuta a comprendere quali funzioni mantiene e sviluppa il familiare nella relazione con la persona anziana dopo l’inserimento in struttura. Wright pone l’attenzione su come i servizi sociali siano chiamati a svolgere sempre più spesso un orientamento personalizzato alle persone in situazioni di fragilità che necessitano di un'assistenza di lungo periodo e ai loro familiari. Le strutture residenziali dovrebbero essere maggiormente centrate sulla persona, coinvolgendola attivamente, dando luogo così ad una attività assistenziale personalizzata.
Si pongono in tal modo le basi per creare un ambiente caratterizzato da un apprendimento continuo. La collaborazione di operatori,ospiti e familiari nel processo di formazione del personale permetterebbe a ciascuno di vedere riconosciuto e apprezzato il proprio contributo. Inoltre, tenere in considerazione le dinamiche che si instaurano tra questi attori e l’organizzazione potrebbe costituire un fattore chiave per migliorare gli esiti dell’assistenza residenziale nel suo insieme.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)