«Anziani soli di tutto il mondo unitevi!»: è il grido di battaglia di Lino Banfi (classe 1936) lanciato all’inizio del 2021. Un anno inteso, secondo il simpatico ed amatissimo Nonno più famoso d’Italia, come «un po’ la riscossa da parte di chi si è sentito messo da parte».
E la prima iniziativa dell’attore pugliese è stata proprio quella di interpretare un film che, guarda caso, si intitola «Vecchie canaglie». «È la storia di una casa di riposo per anziani, a Bologna — racconta Lino — che rischia di essere venduta. La ricca proprietaria, che l’ha ereditata, vuole infatti disfarsene e intende cederla a una grossa ditta americana che ne vuole fare un centro commerciale. Alcuni dei vecchi, che vivono da anni nella struttura, hanno ancora una famiglia e possono andarsene in tranquillità, mentre altri non hanno nessuno. Tra questi ci sono io che divento il giustiziere: metto insieme un forte, coeso gruppo di resistenza e organizzo una autentica guerra per una rivincita totale. In questo film sono molto determinato e pure cattivo contro chi, per questioni di bassi interessi, vuole attivare una orribile discriminazione».
Cosa consigliare a chi ha un’età avanzata si ritrova in totale solitudine? La prima cosa da fare, per l’attore, è chiamare al telefono tutte le persone possibili. È un po’ come dire: ti chiamo per sentire una voce vicina, per fare due chiacchiere e scacciare dalla mente brutti pensieri.
Infine uno sguardo al futuro: «Riguardo al vaccino, non lo consiglio solo a noi ottantenni, anche i nostri figli e nipoti lo devono fare in fretta. In una mia poesia scrivo: abbiamo un sacro diritto, riavere decoro... e tu, 2021, facci ritornare il sorriso insieme al lavoro... facci dimenticare questo triste 2020».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)