Si calcola che i caregiver italiani rappresentino il 17,4% dell’intera popolazione, il che equivale a 8,5 milioni di persone. Quasi 7,3 milioni di loro si prendono cura di un famigliare in difficoltà. Il 74% è donna.
Chi veste il ruolo di caregiver familiare si trova spesso in una situazione delicata a sua volta, cercando di trovare il giusto compromesso tra la propria vita lavorativa e affettiva, e l’impegno che ci si è assunti, spesso non senza preoccupazioni. La figura del caregiver svolge un ruolo delicatissimo e irrinunciabile: quello di provvedere al mantenimento dello stato di salute, fisica e mentale, nelle persone in difficoltà, spesso anziane. In poche parole, è il mestiere della cura, con tutte le sfide e le responsabilità che comporta. Le nuove tecnologie digitali potrebbero rappresentare un punto di svolta in questo ambito.
Innanzitutto, un supporto digitale è utile nel risolvere proprio questo genere di preoccupazioni: un sistema di monitoraggio intelligente può raccogliere e comunicare i dati al caregiver anche a distanza, alleggerendo così il sovraccarico affettivo e cognitivo, tipico soprattutto dei caregiver familiari che hanno un lavoro e una propria famiglia a cui dedicarsi.
I nuovi dispositivi al servizio dell’eHealth spesso impiegano algoritmi di intelligenza artificiale e Machine Learning per permettere la personalizzazione della cura, integrandola meglio nella vita degli assistiti e portando anche miglioramenti qualitativi. Naturalmente, una politica trasparente riguardo la gestione dei dati e della privacy è necessaria per poter permettere che ciò avvenga senza preoccupazioni in un clima di fiducia reciproca. In cambio, i benefici del digitale sono tangibili e contribuiscono alla serenità dei caregiver e dei loro assistiti.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)