Ci sono mani che non sanno più impugnare una penna, né aprire una bottiglia o allacciare un bottone. Colpa dell’artrosi o dell’artrite reumatoide che ne hanno devastato le articolazioni. Solo il chirurgo della mano può risolvere il problema, restituendo funzionalità alle articolazioni e qualità di vita alle persone. La vera novità in questo campo non riguarda tanto le protesi, quanto le nuove tecniche chirurgiche che oggi sono meno invasive e consentono una mobilizzazione precoce (praticamente immediata) dell’articolazione. Questo permette, con l’aiuto di fisioterapisti della mano, un recupero molto più rapido.
La vera novità in questo campo non riguarda tanto le protesi, quanto le nuove tecniche chirurgiche che oggi sono meno invasive e consentono una mobilizzazione precoce (praticamente immediata) dell’articolazione. Questo permette, con l’aiuto di fisioterapisti della mano, un recupero molto più rapido. “Le vecchie tecniche chirurgiche – spiega il dott. Mazzone Direttore UOC Chirurgia della Mano della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS – prevedevano la sezione dei tendini per poter arrivare alle articolazioni e protesizzarle. Con la nuova tecnica di accesso laterale, messa a punto da noi, siamo in grado di risparmiare i tendini flessori e estensori della mano e questo permette al paziente di muovere da subito la mano”. Le protesi delle articolazioni delle mani vengono impiantate in anestesia loco-regionale e in genere vengono effettuate in Day-Hospital. Il paziente può dunque tornare subito a casa, per essere poi avviato ad un programma riabilitativo con un fisioterapista della mano.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)