ll racconto di Santagata prende l’avvio da una piovosa giornata di metà ottobre del 1368.
Francesco Petrarca ha 64 anni. Sono lontani i tempi in cui “apriva gli occhi due ore prima dell’alba”, “si buttava di slancio giù dal letto” e “alacre e voglioso si precipitava al tavolo di lavoro”.
Santagata traccia del grande poeta un profilo romanzato, molto umano, a tratti ardito.
Lo fa con la misura e la conoscenza che gli derivano dai suoi studi (è considerato il più autorevole petrarchista contemporaneo) e il suo romanzo diventa così un apologo della vecchiaia sincero e avvertito.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)