La circolare del ministero della Salute sulla campagna vaccinale anti Sars-CoV-2 per l’autunno-inverno 2023-24, diretta alla popolazione vulnerabile, prevede che la “popolazione bersaglio” alla quale viene raccomandato l’anti Covid sia la stessa che viene sollecitata ogni anno a prevenire l’influenza. Si tratta di ultra 60enni, persone con età tra 6 mesi e 59 anni «con elevata fragilità» in quanto affette da patologie che le espongono al rischio di sviluppare forme gravi.
E poi ospiti di strutture di lungodegenza, residenze sanitarie per anziani, donne in gravidanza, operatori sanitari, caregiver. L’attenzione dunque si concentra sui più deboli per età o perché affetti da alcune patologie: malattie polmonari, cardiache, infiammatorie croniche, renali, diabete, obesità, neurologiche, organi emopoietici, tumori, trapianti d’organo e midollo, Aids, immunodeficienze, sindrome di Down, cirrosi epatica.
Il richiamo (non più dosi numerate) dovrà cadere a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo vaccino (o dall’ultima infezione naturale), preferibilmente tra ottobre e dicembre, i mesi più favorevoli alla circolazione di virus respiratori.E sarà riproposto in autunno-inverno 2024-25 e così via. Esattamente con gli stessi tempi dell’antinfluenzale che può essere somministrato simultaneamente all’anti-Covid. Ogni anno le aziende farmaceutiche svilupperanno prodotti aggiornati, sulla base dei ceppi virali prevalenti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)