Nel Regno Unito un cittadino su sette soffre di solitudine: 9 milioni di persone vivono “isolate”, 2 milioni e mezzo soffrono di “solitudine cronica”; e almeno 300 mila anziani trascorrono settimane senza incontrare nessuno. A causa della gravità sociale che riveste il problema, il governo ha istituito l’anno scorso un “minister of loneliness”, un ministero della solitudine. Durante il primo anno di lavoro, il ministero ha preparato una specie di “decalogo contro la solitudine” che comprende consigli pratici, quali riprendere un vecchio hobby, darsi al giardinaggio, iscriversi a una palestra o ad altre attività fisiche di gruppo, partecipare a un club del libro o a un cineforum, fare volontariato, frequentare la biblioteca di quartiere o centri sociali. Inoltre prevede per il 2019 tre priorità: aprire negli ambulatori di quartiere dei consultori per la solitudine; offrire visite a domicilio di psicologi a chi si sente solo; organizzare seminari e stampare materiali sul tema. Il problema della solitudine è mondiale, anche perché i cambiamenti sociali che ci sono stati negli ultimi anni (dal lavorare a casa allo shopping on line) rischiano di aumentarlo, soprattutto nei paesi anglosassoni o scandinavi, dove i legami familiari sono meno forti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)