Dal 12° Rapporto del Italian Diabetes Barometer Forum emerge che una diagnosi di diabete all’età di 40 anni riduce l’aspettativa di vita di circa 6 anni negli uomini e circa 7 anni nelle donne; la metà di questa riduzione è imputabile alle malattie cardiovascolari. Si stima che ogni minuto nel mondo muoiano 6-7 persone per malattie cardiovascolari legate al diabete. Si tratta di un problema che interessa soprattutto gli anziani, quindi destinato a crescere in termini assoluti con l’invecchiamento della popolazione. Ad esempio, tra le persone con diabete di 45-64 anni la prevalenza di malattie cardiache è pari al 10,6% contro una prevalenza del 19,4 % tra i 65-74enni con diabete, che arriva fino al 27,1 % se si prende in considerazione solo la categoria dei maschi di quest'età con diabete.
Ci sono poi aspetti legati alle diverse realtà territoriali, al grado di istruzione e più in generale alla connotazione sociale della popolazione che influenzano la prevalenza di diabete e malattie cardiache. Non a caso il problema è più diffuso tra chi è meno istruito e al Centro-Sud (in particolare in Calabria, Molise e Umbria). Vi sono dunque legami precisi tra invecchiamento della popolazione, condizioni sociali e condizioni di salute. Da una recente indagine promossa dall’International Diabetes Federation, condotta in 130 Paesi su un campione di 12.000 persone con diabete di tipo 2, è emerso che un paziente su quattro non era consapevole del ruolo svolto dall’ipertensione e dal sovrappeso nell’insorgenza della malattia. Un intervistato su tre ignorava che iperglicemia, ipercolesterolemia, fumo ed inattività fisica aumentassero il rischio come pure l’avere più di 65 anni o elevati livelli stress o diabete di lunga durata (sopra i 5 anni).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)