In Spagna gli anziani affetti da malattie croniche sono la maggioranza dei ricoverati e delle vittime del coronavirus e il bilancio continua a salire, con oltre 169 morti nelle ultime 24 ore.
Anche Madrid è in una situazione drammatica, dove lunedì si sono contati 88 decessi saliti giovedì a 144, in media uno ogni dieci minuti. E' una situazione simile a quella italiana, tanto che il governo Sánchez ha varato un piano straordinario, dove sono state confiscate le cliniche private per metterle al servizio del servizio sanitario nazionale e delle regioni. Ignorata però fino a metà settimana il problema delle case di riposo, che sono ridotte a lazzaretti e morgue, inaccessibili ai familiari dei degenti.
Nella capitale si contano già 50 morti nei tre gerontocomi nella capitale e almeno altrettanti negli altri ospizi nella penisola iberica, cosa che mostrato la situazione di abbandono in cui vigono, tanto da non essere neanche registrati tra i morti della pandemia. E' partita un'inchiesta dopo l’intervento del Difensore del malato, ma è impossibile capire di quanti contagi si parli, perché anche il personale è in enormi difficoltà, anche a causa del fatto che le 425 case di riposo nella regione hanno in organico solo un medico e infermieri, ma nessuna struttura sanitaria. Quindi il personale combatte il virus senza neanche ausili di protezione. Gli ospedali, d'altra parte hanno almeno 939 persone in terapia intensiva, 590 nella sola Madrid, e si rifiutano di mandare le ambulanze negli ospizi, dove gli anziani muoiono soli.
Ora il ministero della Sanità, ha contattato, dopo i tirocinanti, anche 7mila studenti all’ultimo anno di medicina e 10mila di infermeria, ed ha richiamato in servizio 14mila pensionati. Infine sono stati dati 300 milioni per tamponare l’emergenza nelle case di riposo.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)