Il mutismo di Margherita, l’anziana citata su Repubblica da Brunella Giovara tra "I dimenticati delle Rsa", si è rivelato un mutismo selettivo: dopo dieci mesi di silenzio ha chiesto alla nipote, finalmente riammessa alle visite, di andare a prenderle un caffè e fare due chiacchiere. Per quanto gentili, le figure professionali che si occupano di questi pazienti non sono percepiti come famiglia, come il luogo degli affetti depositati in quello che resta della memoria remota. Mia madre è assistita a casa, non parla più e quando sto con lei non si staccherebbe mai dalla mia mano. La tiene e ogni tanto stringe forte, quasi a reclamare più attenzione. Tutto il resto è smarrimento, confusione e perdita, è solo attraverso il tatto che lei può sentirsi ancora salda. Della pandemia non ha saputo niente, abita ormai in uno spazio senza tempo, senza emergenze. A distanza di un anno non ci sono più scuse, pianificare in sicurezza le visite dei parenti nelle Rsa è possibile e raccomandato da autorevoli studi, nonché disposto da una circolare del Ministero della Salute. È necessità etica e civile. Lo richiedono le famiglie e gli anziani ospiti. Chi è scampato al Covid non merita quest’altra morte: l’abbandono assistito.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)