Una misura ponte, Quota 102, prima di tornare alla legge Fornero: è quanto prevede il testo della manovra che ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 ottobre. Il percorso del “dopo Quota 100” sarà dunque graduale, ma l’intenzione è quella di ripristinare il sistema ordinario delle pensioni disegnato dalla legge Fornero.
Per avere un quadro di quello che cambierà da gennaio 2022 bisogna soffermarsi sui requisiti necessari per usufruire di Quota 100, che terminerà il 31 dicembre di quest’anno: la misura prevede 62 anni di età e 38 anni di contributi, da maturarsi entro il 31 dicembre. Con Quota 102 invece si richiedono un’età anagrafica di 64 anni e sempre 38 anni di contributi, da maturarsi entro il 31 dicembre 2022.
Come la pensione Quota 100, anche Quota 102 non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale inferiori a 5.000 euro lordi all’anno. Secondo quanto previsto nello schema del Governo Draghi,
la formula di Quota 102 resterebbe in vigore solo per il 2022. Qualora confermata, a partire dall’1 gennaio 2023 (e sempre che non ci siano ulteriori modifiche) sarà possibile andare in pensione con 67 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi. In alternativa, pensione anticipata a 65 anni e 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Per le sole lavoratrici resta in vigore l’Opzione Donna, attualmente accessibile con 58 anni di età (per le dipendenti) o 59 anni se autonome e 35 anni di contributi, maturati entro il 31 dicembre 2020.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)