Lo tsunami demografico sta sconvolgendo il Giappone: gli anziani sono 36,4 milioni, quasi un terzo dell’intera popolazione. E i giovani "spariscono". Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute giapponese a settembre scorso, nel Paese si contano 86.510 centenari, con un incremento di 6.060 rispetto all’anno scorso.
La stragrande maggioranza è costituita da donne, mentre gli uomini ammontano soltanto a 10mila. Nel 1963, anno in cui fu condotto il primo censimento di centenari, il Giappone ne contava appena 153, ma l’incremento è stato costante superando la soglia dei 10mila nel 1998. Anche l’aspettativa di vita nel Paese, una delle società che invecchiano più rapidamente sul Pianeta, non è mai stata così alta con una media di 87,74 anni per le donne e 81,64 anni per gli uomini. Al contempo, i dati ufficiali censiscono solo un milione e 200mila giapponesi che hanno compiuto vent’anni allo scoccare del 2022, con un calo di 40mila unità rispetto all’anno scorso e ai minimi dal 1968, anno in cui fu avviata questa rilevazione.
I ventenni rappresentano meno dell’1% della popolazione nipponica. Secondo alcune previsioni, la popolazione giapponese dovrebbe crollare a 88 milioni entro il 2065, a causa di un tasso di fertilità tra i più bassi al mondo. Una contrazione vertiginosa che, secondo gli esperti, mette a rischio la sopravvivenza economica e sociale del Paese.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)