Il Guardian ha riportato i dati di una inchiesta del governo britannico da cui risulta che gli attuali millenials non potranno sostenere, da anziani, il costo dell’affitto per le loro abitazioni. Lo studio ha censito circa 600.000 giovani inglesi che oggi spendono il 40% del loro reddito per la loro abitazione e stima un raddoppio dei costi al momento del pensionamento.
Richard Best, capo del comitato parlamentare che si occupa di monitorare la disponibilità di alloggi per gli anziani, ha affermato che: “Il numero di famiglie con un over 64 triplicherà nei prossimi 25-30 anni. A meno che non vengano costruite 21.000 case all’anno, queste persone non avranno un posto dove vivere e alcuni di loro inevitabilmente diventeranno homeless” .
Il report evidenzia anche gli effetti del non adeguamento degli immobili alle necessità dei futuri pensionati e incrementa la stima delle nuove costruzioni necessaria portandola a 38.000 nuove case all’anno per i prossimi 30 anni.
Brendan Sarsfield, uno degli autori dello studio, sottolinea che se gli anziani di oggi hanno potuto comprare una casa propria, i pensionati di domani non saranno in grado di farlo. Rachael Docking ( senior manager al Centre for Ageing Better), associazione no-profit che si occupa di migliorare le condizioni di vita per gli anziani, ha evidenziato che il problema deve essere affrontato ora per impedire che i pensionati cadano in miseria o siano intrappolati in alloggi inadeguati alle loro esigenze.
A fine 2018 è stato approvato in Inghilterra l’Homes Act con il preciso obiettivodi imporre ai padroni di casa la ristrutturazione dell’immoibile, se inadeguato.
Inoltre, Heather Wheeler, ministro dell’edilizia abitativa, ha dichiarato che il governo ha stanziato più di 2 miliardi di sterline dal 2012 per la costruzione di nuove case e che l’ Homes Act “punta a promuovere accordi tra gli inquilini e i padroni di casa per rafforzare i diritti di chi affitta”.