Secondo un recente studio, i Paesi dell’Europa Centrale (il gruppo di Visegrád: Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria), hanno una demografia tra le meno favorevoli di tutto il continente. La loro popolazione si ridurrà del 13% entro il 2050. Tuttavia, questi Paesi hanno un tasso di disoccupazione basso e quindi poca popolazione (soprattutto fra giovani e donne) da recuperare alla forza lavoro. Le tendenze demografiche in Giappone e in Italia sono analoghe ma con maggiore area di recupero della forza lavoro inutilizzata. Nei Paesi di Visegrád mancano operai ed impiegati, ma anche contadini ed artigiani; così il costo del lavoro si sta alzando, ed anche i prezzi, al punto che la notizia spicca tra quelle dei telegiornali locali. Servono figure professionali già pronte ad operare in un’economia avanzata, in cui anche un operaio deve avere dimestichezza con macchine ed informatica. Aprire all’immigrazione africana non sembra la cosa logica da fare, dati i bassi livelli di scolarizzazione. Ecco che allora anche il Financial Times individua una seconda strada: l’uso dell’automazione per sostituire progressivamente chi va in pensione. La tendenza è già iniziata, con investimenti in robotica in salita dal 2014. In Italia potrebbe essere la strada giusta, visto che siamo un paese leader nella produzione di automazione industriale, ma non sembra ci si stia orientando in questa direzione.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)