Il percorso formativo denominato “Il gusto dell’esperienza”, ideato e condotto per la Cooperativa Sociale ITACA nasce dalla volontà di realizzare un’esperienza insolita, volta al benessere di coloro che si prendono cura. Il percorso è nato nell’ottobre 2021 ed ha interessato operatori assistenziali, educatori, assistenti sociali e familiari afferenti ai servizi dell’area anziani. L’esperienza estetica e l’arte hanno un collegamento con la sopravvivenza della specie umana: l’arte svolge ancora oggi la stessa funzione primaria, aiutandoci a comunicare e connetterci, proprio come ha fatto nel passato evolutivo di migliaia di anni fa.
Siamo pertanto progettati per vivere esperienze estetiche. Il comportamento estetico, di ricezione e fruizione dell’opera d’arte, insieme al comportamento artistico, di creazione e di esecuzione, è contraddistinto dallo svolgimento di attività che si basano su processi e fattori psicologici: motivazionali, mnemonici, affettivi, intellettivi, percettivi, rappresentativi, ideativi, immaginativi, tutti fattori cognitivi. Il rapporto tra arte e cura è una relazione mutualistica.
La connessione tra cervello e arte è forte e bidirezionale, grazie alla capacità di commuoverci, di indurre sentimenti, stati d’animo e stati mentali. Le emozioni rappresentano una risposta dell’organismo agli stimoli ambientali, sono un segno importante dell’integrazione tra mente e corpo, rivestono un ruolo centrale nella qualità della vita e se adeguatamente espresse favoriscono il benessere psico-fisico dell’organismo.
Il laboratorio consente di sperimentare attraverso la condivisione dei gusti, del piacere e delle esperienze la pratica empatica che è alla base delle professioni d’aiuto: strumento e tormento degli operatori. Nelle professioni di cura l’empatia rappresenta una pratica di contatto emotivo con l’altro che necessita di essere allenata per imparare a conoscerla e misurarla, al lo scopo di scongiurare il rischio dell’identificazione o della spersonalizzazione ed esaurimento emotivo (caratteristici del burn-out).
Nella quotidianità non possiamo evitare di percepire attraverso i nostri organi di senso, così come non possiamo evitare di provare emozioni; non esistono percezioni negative o positive, ma come le emozioni rappresentano il nostro modo di comunicare con tutto ciò che ci circonda, anche durante il lavoro di prestazione di cura.
Ciò che noi facciamo delle nostre emozioni e delle nostre percezioni rappresenta la differenza per una buona qualità di vita privata e professionale. Le emozioni e le sensazioni assumono, in sede laboratoriale, la forma di strumenti pratici per riconoscere il valore degli eventi che ci descrivono e insegnarci a riconoscere la direzione verso cui muovere alla ricerca dell’equilibrio psico-fisico e al benessere lavorativo.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)