Badanti e colf, sono da sempre un comparto di lavoro caratterizzato da un altissimo tasso di lavoro in nero. Questo fatto, amplificato dalle difficoltà oggettive che incontrano con l' emergenza questi lavoratori, che quasi sempre si muovono coi mezzi pubblici, e che hanno tra le loro mansioni il dover fare la spesa, rischiano di farne la categoria più penalizzata. Non sono coperti da nessuna integrazione salariale e neppure da cassa integrazione, ma sono tra quelli a cui è più consigliato il sospendere l'attività.
Tra le possibilità per i datori di lavoro c'è quella di un licenziamento (magari temporaneo) per permettere al lavoratore di godere della Naspi, oppure di far prendere ferie e permessi. I sindacati intanto hanno richiesto al Governo di estendere la cassa integrazione in deroga anche ai collaboratori domestici oppure, per le badanti, considerare l'assistenza che svolgono per gli anziani un’attività para-sanitaria e di prevedere oltre ai voucher anche la totale deducibilità del costo del lavoro.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)