Il metabolismo del corpo umano ha un picco nel primo anno di vita, resta stabile fino alla mezza età e comincia a declinare inesorabilmente solo dopo i 60. A rilevarlo è uno studio
senza precedentipubblicato su Science e condotto dal professor John Speakman della University of Aberdeen. L'indagine ha coinvolto 6.400 individui in 29 Paesi e sfata anche alcuni miti sul metabolismo umano, come il fatto che questo aumenti durante la pubertà e in gravidanza o si riduca durante la mezza età, portando a ingrassare.
Non si hanno infatti cambiamenti metabolici tra i 20 e i 60 anni. Ciò significa che l'aumento di peso molto diffuso durante la mezza età è da attribuire ad un eccessivo introito calorico, non al rallentamento metabolico. Infine, si assiste a un declino permanente del metabolismo, che anno dopo anno porta gli anziani ad avere un metabolismo il 26% inferiore rispetto alla mezza età.
"E' un quadro mai visto finora, pieno di sorprese - ha spiegato Speakman -. L'aspetto più sorprendente è che non ci sono cambiamenti metabolici durante tutta la vita adulta, quindi se persone di mezza età si ritrovano ingrassate, la colpa non si può attribuire a un rallentamento metabolico".
La motivazione va dunque cercata nell'introito calorico, cioè nell'alimentazione. Lo studio ha diverse implicazioni in campo medico, dal dosaggio dei farmaci alla possibilità che influenzando il metabolismo negli anziani si possa rallentare la comparsa di malattie tipiche della terza età.
(Fonte: tratto dall'articolo)