Influenzare la composizione dei batteri intestinali con una particolare dieta, con pochi carboidrati e molti grassi sani, e attenuare il rischio di Alzheimer. Un gruppo di ricercatori della Wake Forest University di Winston-Salem (Usa) ha guardato a una sorta di triangolazione fra dieta, microbioma intestinale e marcatori della demenza senile. In particolare ha visto che i batteri presenti nell’intestino dei pazienti con declino cognitivo lieve lasciano una ‘firma’ diversa rispetto ai soggetti sani, che una dieta a metà strada fra la chetogenica e la mediterranea altera le tracce lasciate dai batteri e gli acidi grassi a catena corta e che queste variazioni sono associate con un miglioramento dei marcatori della malattia di Alzheimer.
(Fonte: tratto dall'articolo)