E' giusto dire una parola chiara su un tema molto evocato ma poco elaborato: gli anziani. Gli anziani che secondo le statistiche aumentano, che in Italia sono più che altrove e che sempre più spesso finiscono nelle case di riposo e nelle RSA. Ma anche quelli che badano ai nipoti e spesso fanno quadrare i bilanci delle famiglie. Quelli che stanno morendo per il Coronavirus.
Chiamano la linea telefonica anti-solitudine #iorestoinsieme, creata da alcuni volontari. Tre le evidenze emerse dal primo mese e mezzo di attività di questo supporto telefonico:
1) Molte persone sono distrutte o disperate. Forse lo erano anche prima della quarantena, ma questo mese e mezzo è stato devastante. Sono sole, spesso anche se hanno figli e altri parenti e forse mnella rete familiare qualcosa si è spezzato.
2) Quando si diventa anziani? In questi giorni da Fiorello in giù tanti hanno ironizzato sul “confine” burocratico di chi non sarebbe potuto uscire di casa nella fase 2. In realtà, è molto difficile stabilire per legge quando inizia una stagione della vita che spesso dipende dalle condizioni socio economiche e culturali di chi invecchia. Capita così di sentire 60enni che si sentono vecchi e 80enni vispi e arzilli.
3) Nessuno ci ha chiamato dalle RSA, dunque bisogna parlare di ciò che si è visto sui media e quello che è emerso è una realtà in cui gli anziani sono visti come scarti. Altro che memoria e radici. Dopo ciò che abbiamo visto succedere nelle case di riposo e nelle rsa bisogna forse ripensare luoghi per anziani che siano anche occasioni di socialità tra generazioni. Luoghi allegri e belli.
Alla luce di quello che bisogna togliere , quanto più possibile, gli anziani dalle RSA e re-inserirli in contesti, anche assistiti, di relazioni e affetti. Ne va della dignità di noi tutti.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)