Secondo il dossier di Fipac, “Ludopatia ai tempi della crisi”, sono 12 milioni gli over 65 in Italia esposti ai rischi legati al gioco problematico e di questi, la fascia compresa tra i 65 e 75 anni è quella maggiormente colpita.
L'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia ha recentemente dedicato un focus al fenomeno, che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti.
Con il gioco d'azzardo, infatti, la criminalità organizzata fa grandi profitti, mantiene il controllo del territorio e ha un ottimo canale per riciclare denaro sporco a livello internazionale. Ormai attorno al settore dei giochi e delle scommesse sono andati a polarizzarsi gli interessi di tutte le organizzazioni mafiose, dalla camorra alla ‘ndrangheta, dalla criminalità pugliese a cosa nostra, in alcuni casi addirittura consorziandosi tra di loro.
Le mafie puntano sia sul gioco illegale che su quello legale. Ma è proprio la capillarità del gioco legale con le sale da gioco, i punti scommesse, o le stesse slot machine in bar ed altri esercizi pubblici ad attirare le cosche che mirano a contaminare questo settore “che garantisce rilevanti introiti a fronte del rischio di sanzioni ritenute economicamente sopportabili”, afferma il rapporto della Dia.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)