La Comunità di Sant’Egidio contesta le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità per le visite nelle Rsa di familiari ed amici. La critica arriva, forte della presenza della Comunità in centinaia di residenze socio-sanitarie e socio-assistenziali, perchè viene considerata comunque troppo restrittiva.
Soprattutto perchè questa violazione dei diritti individuali è comprensibile per chi è infetto, ma non per chi va solo protetto e e non è portatore di alcuna infezione. Il diritto a ricevere visite rimane a discrezione del responsabile della struttura ed è previsto al massimo di 30 minuti per la visita.
Bisognava invece favorire i rapporti degli ospiti con l’esterno, anche se con le necessarie cautele, possibilmente includendo, oltre ai familiari, anche amici e volontari, considerato il grande numero di persone sole tra gli ospiti. Gli anziani, anche quelli «istituzionalizzati», non possono diventare quindi essere cittadini di serie B, ma al di là del rispetto rigoroso delle procedure di prevenzione, debbono essere i primi a godere delle attenzioni delle istituzioni e della società italiana.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)