L’edizione 2019 del rapporto realizzato dal Gruppo Assimoco (Assicurazioni Movimento Cooperativo) dal titolo «Un neo-welfare per la famiglia. Cooperare per costruire un welfare integrato» è dedicata ai bisogni degli italiani. Per realizzare la ricerca sono state promosse due indagini, una che ha riguardato un campione rappresentativo di caregiver tra i 18 e i 64 anni, e l’altro di clienti Assimoco. Circa l’80% dei capi famiglia crede che per rispondere ai bisogni sociali del nucleo familiare non basti il welfare pubblico, che è in progressiva contrazione e peggioramento. Dall’indagine commissionata a Ermeneia risulta che il welfare pubblico viene privilegiato dal 50,7% dei caregiver, e subito dopo viene riconosciuto il ruolo del welfare familiare e interfamiliare. Tra il 18,5% e il 37,8% delle famiglie utilizza inoltre il welfare assicurativo, mentre al quarto posto viene collocato il welfare di territorio (volontariato, vicinato) il welfare che deriva da cooperative, associazioni o gruppi di famiglie e il welfare aziendale o di categoria. Per rispondere in modo ideale alle proprie esigenze di welfare, secondo l’indagine, ciascun caregiver vorrebbe in media far ricorso a 2,2 tipologie di welfare e la combinazione 'ideale' mette sempre al primo posto il welfare pubblico, ricorrendo magari maggiormente al welfare assicurativo. Uno dei problemi è che, per poter usufruire in maniera ottimale delle varie tipologie di welfare servono risorse, soprattutto tempo. Infatti per il 78,5% dei capifamiglia intervistati sarebbe importante avere un aiuto qualificato per assistere il caregiver.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)