È la longevità il tema che Francesco sviluppa nella sua seconda catechesi dedicata alla vecchiaia. Ai fedeli presenti nell'Aula Paolo VI, Francesco spiega che in ogni passaggio d’epoca, “quando lo scenario della condizione umana appare affollato di esperienze nuove e di interrogativi inediti”, tornano le domande sul senso della vita, che il bagaglio della memoria culturale aiuta ad affrontare. Sicché “i tempi della trasmissione si riducono”, ma quelli “dell’assimilazione chiedono sempre pazienza”. Se la vecchiaia impone ritmi più lenti, questi non sono solo tempi di inerzia, ma “spazi di senso della vita sconosciuti all’ossessione della velocità”.
E così, fa notare il Papa, perdere il contatto con i ritmi lenti della vecchiaia chiude questi spazi per tutti. Proprio perché possano essere riassaporati Francesco ricorda di avere istituito la festa dei nonni, nell’ultima domenica di luglio. Un’occasione che, celebrando il legame fra bambini e anziani, aiuta anche giovani e adulti a riallacciare relazioni, perché l’esistenza di tutti sia più ricca in umanità. E invece, sottolinea Francesco, la città moderna è tendenzialmente ostile agli anziani, e non per caso lo è anche per i bambini. Il Pontefice esorta a coltivare il dialogo tra diverse generazioni, perché se non c’è dialogo tra giovani e anziani, ogni generazione rimane isolata, i giovani non ricevono forza dalle loro radici, che sono i nonni.
Per Francesco il dialogo tra le generazioni è un’esigenza umana. E questo dialogo è importante proprio tra nonni e nipoti, che sono i due estremi. Ma la società odierna scarta tanti bambini non voluti e scarta i vecchi rimarca il Pontefice, isolandoli nelle case di riposo o nei luoghi di ricovero.Ci vuole saggezza, prosegue Francesco, e "perdere del tempo" con i propri figli, con i propri nonni, con gli anziani. È un colloquio fondamentale, questo, per la società, insiste il Pontefice. Trascorrere del tempo con i bambini o con gli anziani, spendere del tempo con loro, fortifica la famiglia umana; e poi i più piccoli e i vecchi, ci danno un’altra capacità di vedere la vita.
Al culto della velocità, osserva il Papa, ha imposto una dolorosa battuta d’arresto la pandemia, che ha portato anche a guardare di più ai nonni. Il Pontefice ribadisce ancora l’importanza del tempo da dedicare agli anziani e precisa che i ritmi della vecchiaia sono una risorsa indispensabile per cogliere il senso della vita segnata dal tempo, aiutano a comprendere la destinazione della vita all’incontro con Dio. Infine per il Papa la maggiore longevità della vita umana “offre l’opportunità di accrescere l’alleanza tra tutti i tempi della vita" e di capire che il senso va colto in tutto l’arco dell’esistenza, dalla nascita alla morte, e nei rapporti affettivi con tutti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)