Abbinare le parole pugilato e Parkinson porta subito alla mente l'immagine del grandissimo pugile Muhammad Ali che nel 1996, malato di Parkinson, accende il braciere per dare il via ai Giochi Olimpici di Atlanta. Ma invece il pugilato e questa malattia hanno altro in comune.
Infatti la neurologa Roberta Marongiu ha suggerito anni fa di proporre questo sport alle persone colpite da questa patologia negli Usa. L'idea è stata poi importata in Italia da Maurizio Bertoni, che è anche presidente dell'associazione Un gancio al Parkinson intorno al 2018.
Con questa terapia che propone ai malati di attuare i metodi di allenamento della boxe, dai colpi al sacco ai salti con la corda, si sono avuti ottimi risultati. Non solo a livello motorio ma anche sul versante psicologico. Questo perché gli allenamenti della boxe sono intensi e stimolano equilibrio, velocità, reattività occhio-mano. oltre a stimolare il versante cognitivo, mantenendo viva l'attenzione.
Ora si pensa di applicare queste metodologie anche ai pazienti con demenza senile o con l'Alzheimer.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)