Il rapporto Istat Bes 2020 mostra come il Coronavirus abbia cancellato i progressi degli ultimi 10 anni sul fronte della tutela della salute. Anche l’aspettativa di vita è diminuita: le donne hanno perso un anno di vita, gli uomini uno e mezzo. Ma si tratta di valori medi. Infatti in zone come Cremona, Lodi, Bergamo, tra quelle più colpite dal Virus, il calo ha raggiunto i 5 anni. L’Italia è a un passo dall’inverno demografico: in aree del Nord, come la Val Trebbia, in Liguria, da anni le morti superano le nascite e i pochi bambini rimasti hanno grandi difficoltà anche solo per andare a scuola, dal momento che anche gli istituti scolastici sono stati pesantemente ridotti.
Ma le grandi città non stanno meglio. Sempre per rimanere in Liguria, Genova registra la perdita di quasi 239mila abitanti in 50 anni. In generale la Regione ne ha persi l’1%. Per molti demografi il rischio è che la popolazione italiana - nei prossimi 100 anni – passerebbe da 60 a 37 milioni, un quadro sconvolgente per l’economia e la società. A questo brusco calo ha contribuito la pandemia.
Il Covid nel 2020 ha ridotto la popolazione di 348mila unità, pari allo 0,6% rispetto al 2019. Nel 2020 ci sono state 404mila nascite e 746mila decessi: il più basso livello di ricambio naturale mai verificatosi dal 1918. Al di là dei problemi sempre più urgenti inerenti a nuove politiche familiari e societarie, restano i dati e l’evidenza che un minor numero di figli significa anche un minor numero di pensioni. Chi le pagherà, infatti, se andrà in frantumi il patto generazionale?
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)