Il PAI (Piano Assistenziale Individualizzato) è uno strumento di lavoro nei contesti di cura delle persone anziane che sintetizza un processo di pianificazione assistenziale individualizzato e dinamico, all’interno del quale possono essere identificati i servizi offerti, la loro frequenza, i membri dell’équipe responsabili per ogni intervento, le tempistiche per la sua realizzazione e valutazione. Il PAI è individualizzato perché evidenzia un processo di cura specifico per la persona anziana a cui si riferisce, da un’assistenza personalizzata e continuativa, all’integrazione e facilitazione dei rapporti tra tutte le parti interessate. Ma il PAI è anche dinamico: poiché la situazione di vita delle persone anziane non è statica, questo si modifica con essa ed evolve continuamente.
Sebbene la pianificazione dell’assistenza nei confronti di una persona anziana e la conseguente definizione del PAI siano ritenute essenziali, spesso i professionisti considerano queste pratiche come faticose da svolgere e non le realizzano. Le cause di questo sono da ricercare in diversi fattori: la mancanza di supporto amministrativo per l’attività di pianificazione dell’assistenza, il tempo limitato a disposizione dei professionisti per consultarsi, l’impegno legato alla pianificazione dell’assistenza e al coordinamento degli interventi che vengono realizzati, la mancanza delle competenze utili a elaborare piani assistenziali e la scarsa fiducia da parte degli operatori circa le ricadute del processo.
La possibilità di pianificare adeguatamente l’assistenza nei confronti delle persone anziane risente inoltre del grado di interazione tra i membri del team di lavoro: l’elaborazione e lo sviluppo del PAI sono il risultato del processo di collaborazione interprofessionale tra gli operatori. Uno strumento per questi ultimi è il Metodo Relational Social Work, che permette di realizzare la prestazione non solo considerando i diretti interessati come destinatari di servizi e interventi ma lavorando con loro "alla pari", riempiendo di contenuto la parola partecipazione. Le persone anziane e i loro familiari possiedono infatti un sapere specifico che è dato proprio dalla loro esperienza di vita, un sapere che l’operatore non possiede e non può acquisire ma di cui necessita per realizzare interventi d’aiuto rispondenti ai bisogni delle persone anziane.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)