Il centenario di Charles Bukowski, nato il 16 agosto 1920, è destinato a suscitare molte memorie e nostalgie soprattutto, c’è da credere, tra chi lo leggeva da ragazzino, nei facinorosi e visionari anni Settanta. Soprattutto in Europa, perché il culto nacque in Germania, in Francia e qui da noi, dove Feltrinelli pubblicò, tra 1975 e 1980, alcuni dei suoi libri fondamentali come Storie di ordinaria follia e Compagno di sbronze. Questa precoce fortuna europea è stata il destino di tanti grandi artisti americani del secondo Novecento, molto meno conosciuti in patria, almeno all’inizio, che nel vecchio continente: basti pensare al caso proverbiale di Woody Allen e a quello di Philip Dick.
(Sintesi redatta da: Linda Russo)