Da diversi anni la Toscana risulta infatti essere una tra le regioni più anziane in Europa, il progetto regionale “Pronto Badante – Interventi di sostegno e integrazione nell’area dell’assistenza familiare” è stato avviato in via sperimentale a marzo del 2015 sul territorio di Firenze e provincia e, a seguito degli ottimi risultati raggiunti, è stato esteso l’anno successivo a tutta la Toscana.
Dopo 3 fasi di sperimentazione annuale effettuata a livello regionale (2016-2019), la Giunta Regionale Toscana ha approvato in data 21 gennaio 2019, la stabilizzazione degli interventi, che sono stati avviati a fine marzo 2019. Il progetto Pronto Badante ha come obiettivo il sostegno alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo, nel momento in cui si trova per la prima volta a vivere una situazione di grave difficoltà che spesso impedisce di provvedere alle prime necessità (ad esempio: nel caso di rientro dell’anziano al proprio domicilio a seguito di dimissione dall’ospedale, nel reperimento delle informazioni e indicazioni sulle procedure per ottenere un servizio, su come e dove trovare specifici ausili, etc.). L’intervento si propone altresì di contrastare la solitudine e il disagio delle persone anziane fragili e delle proprie famiglie promuovendo la socializzazione e l’integrazione sociale. La Giunta Regionale della Toscana approvando il progetto regionale Pronto Badante, ha attivato nuovi modelli di sostegno e di convivenza, e ha costruito una rete capillare di relazioni all’interno del territorio a sostegno delle famiglie con anziani nei momenti di crisi. Una rete che permetta alla famiglia e alla persona anziana di ottenere risposte adeguate per rendere meno gravoso il peso della quotidianità, prevenendo l’isolamento e l’esclusione sociale. I beneficiari degli interventi del Pronto Badante sono gli anziani conviventi in famiglia o che vivono da soli, che rientrino nelle seguenti condizioni: 1)avere età uguale o superiore a 65 anni, e trovarsi in condizione di difficoltà; 2)risiedere in Toscana; 3)non essere inseriti in un progetto di assistenza personalizzato, con interventi già attivati da parte dei servizi territoriali.
Il Numero Verde gratuito 800-593388 è dedicato alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo per la segnalazione del disagio assistenziale. Alla segnalazione segue la presa in carico dell’anziano e l’attivazione, nelle successive 24h, massimo 48h, di un intervento di supporto e tutoraggio, attraverso l’invio a domicilio di un operatore autorizzato. L’operatore è in grado di informare e orientare la famiglia e la persona anziana sui servizi territoriali e sugli adempimenti amministrativi necessari per accedervi, compresa la ricerca di un assistente familiare e di tutte le informazioni utili al miglioramento delle condizioni di vita all’interno dell’abitazione.
Tale attività si propone altresì di contrastare la solitudine delle persone anziane fragili e promuovere la socializzazione e l’integrazione sociale. La “presa in carico domiciliare” prevede anche un monitoraggio costante da effettuarsi telefonicamente o tramite operatore a domicilio per la valutazione dell’andamento del bisogno e degli interventi effettuati, compresa l’attività di follow-up. La persona anziana, qualora ricorrano le condizioni sopra indicate, è beneficiaria di una erogazione attraverso il libretto famiglia per il lavoro occasionale accessorio, per un importo complessivo di euro 300, una tantum, pari alla copertura di massimo 30 ore da parte di un assistente familiare, da utilizzare per le prime necessità. L’operatore autorizzato assiste la famiglia nella procedura telematica di INPS relativamente all’attivazione del rapporto di assistenza familiare.
La scelta di erogare libretti famiglia, in sostituzione del tradizionale contributo in denaro, nasce dal fatto che questo tipo di intervento, essendo di natura temporanea per coprire la prima fase di disagio, vuol essere propedeutico alla successiva regolarizzazione contrattuale dell’assistente familiare. In ragione delle trasformazioni avvenute nell’organizzazione del mercato del lavoro e della famiglia, unite all’invecchiamento della popolazione, si è profondamente modificata l’organizzazione del lavoro di assistenza familiare; le famiglie ricorrono prevalentemente ad operatori privati individuati all’interno di un settore dove tradizionalmente vi è una forte componente di lavoro sommerso e spesso prestato da lavoratrici/lavoratori stranieri. Il progetto Pronto Badante ha previsto pertanto il coinvolgimento degli enti del Terzo settore, in quanto propedeutico allo sviluppo di un sistema sociale integrato proprio per la loro capillare diffusione territoriale, per l’importante valore che rivestono sul piano della promozione e della crescita della coesione sociale e per il radicamento nell’ambito socio-assistenziale toscano. Inoltre il loro coinvolgimento è finalizzato al rafforzamento del volontariato e alla rete di coesione sociale che favorisce una pronta risposta ai bisogni degli anziani in situazione di difficoltà, attraverso l’orientamento verso tutti i servizi territoriali offerti dai soggetti pubblici e dagli altri soggetti presenti sul territorio.
Ilprogetto ha previsto, inoltre, il coinvolgimento dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per l’azione sostegno economico, attraverso la stipula di una apposita convenzione che ha permesso, fin dal primo anno di sperimentazione del progetto, l’attivazione di una nuova procedura telematica all’interno del sito istituzionale di INPS, al fine di poter erogare alle persone anziane in difficoltà i libretti famiglia.
Questi ultimi rappresentano un valido strumento di facile e rapida fruibilità, la cui attivazione è funzionale all’effettuazione di un regolare rapporto di lavoro occasionale tra l’anziano e l’assistente familiare, in quanto già comprensivo di oneri previdenziali INPS e assicurativi INAIL, ed è propedeutico alla successiva stabilizzazione lavorativa dell’assistente familiare attraverso la stipula di un contratto di lavoro regolare.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)