La presenza di patologie croniche pregresse influenza la prognosi nelle persone con COVID-19.
La polmonite interstiziale è la conseguenza, meno frequente ma più seria, dell’infezione da SARS-CoV-2; si tratta di una forma particolarmente severa e progressiva di polmonite infettiva, che in pochi giorni può portare a insufficienza respiratoria e richiedere ricovero ospedaliero con trattamenti in terapia intensiva.
Tuttavia, non sono solo le malattie croniche respiratorie (Bronchite polmonare cronica ostruttiva-BPCO, insufficienza respiratoria o asma bronchiale) a rendere più vulnerabili i pazienti con COVID-19 e determinarne la progressione verso esiti peggiori, ma anche altre condizioni croniche pregresse a carico di altri organi e apparati.
I pazienti positivi alCOVID-19 con disfunzioni endoteliali preesistenti, legate a diabete, malattie cardiovascolari, corrono più rischi di avere forme severe della malattia.
Pertanto malattie dell’apparato cardio-circolatorio e cerebrovascolari, diabete, disfunzioni metaboliche in generale, obesità e ipertensione pregresse rendono più vulnerabili le persone che contraggono l’infezione da SARS-CoV-2 e fra loro aumenta la probabilità di decesso per COVID-19. Numerosi studi sembrano confermare questi risultati.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)