«L'età? È un dettaglio, io mi sento 5 anni e mezzo, perché guardo ancora il mondo come se lo stessi scoprendo per la prima volta». Parola di Iris Apfel, icona fashion che il 29 agosto compie 100 anni e che da quando è stata definita ironicamente una geriatric starlet, lo usa come un mantra. Lei festeggerà presso la Central Park Tower, un grattacielo di 131 piani a Manhattan, in un ristorante privato, al 100esimo piano. «Mi è stato detto che i tramonti da 100 piani in su sono spettacolari, soprattutto per guardare ancora al futuro», racconta.
Newyorkese classe 1921, suo padre, Samuel Barrel, importava giocattoli, strumenti musicali e oggetti d'antiquariato dalla Germania. Sua madre, Sadye, aveva una boutique di moda. Era durante la Depressione e non c'erano molti soldi. Il fatto di saper combinare capi e accessori preziosi con altri low cost Iris lo ha ereditato da sua madre, che amava andare per bancarelle, mercanteggiare, e poi abbinare quei pezzi da pochi centesimi di dollaro a capi di lusso. Dissacrante e anticonformista, con una certa riluttanza per le regole estetiche, la Apfel ha fatto parlare di sé già quando, negli anni 40, studentessa della scuola d'arte del Wisconsin ha convinto per sfinimento il padrone del negozio che forniva cacciatori e boscaioli, a venderle il suo primo paio di jeans. Un messaggio di emancipazione in tempi non sospetti.
Finita l'università vuole diventare redattrice di moda, ma a cambiarle la vita nel 1947, ci pensa l'incontro con un commerciante di tessuti, Carl Apfel. Si sposano l'anno dopo e insieme fondano nel 1950, la Old world weavers, un'azienda specializzata nella riproduzione di tessuti antichi sfoggiati da star come Greta Garbo, Estée Lauder, Montgomery Clift. Dal 1950 al 1992 Iris diventa l'arredatrice per eccellenza della Casa Bianca, e viene consacrata icona fashion internazionale nel 2005 con la mostra al Metropolitan di New York, Rara avis: The irriverent Iris Apfel.
«Avere stile vuol dire esprimere la propria personalità. Le persone invece oggi sono così simili, penso sia terribile. Dio ha reso tutti così diversi, e non riesco ad immaginare perché nella moda tutti vogliano somigliarsi. Credo basti così poco, un accessorio come un occhiale ad esempio per cambiare tutto il look, l'umore, la personalità», commenta oggi ricordando. La Mattel le ha dedicato una Barbie, perché rappresenta stile, spirito imprenditoriale ed empowerment femminile. Dal 2019 è ufficialmente una modella per l'agenzia IMG, la più anziana mannequin della storia ed attualmente conta un milion e 600 mila follower.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)