Compie 106 anni lo scrittore triestino Boris Pahor, nato il 26 agosto 1913, quando Trieste era ancora parte dell'Impero austro-ungarico, con Francesco Giuseppe sul trono.
E' stato poco capito ed amato Pahor, ma con i suoi libri e con la sua vita testimonia come pochi altri nel nostro '900 la fiducia nella persona, nella sua indipendenza e nella sua ricerca di libertà.
Ieri mattina, in una libreria di Lubiana è stato festeggiato per i suoi 106 anni e indicato come uno dei grandi autori della letteratura slovena, mentre a Trieste veniva festeggiato come un grande scrittore italiano.
Nella sua vita Pahor non rinunciò allo sloveno (all'epoca studiato clandestinamente) né all'italiano, tanto che prese la maturità a Bengasi da militare e poi la laurea a Padova. Per un periodo della sua vita divenne scrittore di frontiera senza gloria, ignorato in Italia, messo all'indice in Slovenia, per le sue posizioni anticomuniste.
Di certo è stato un ribelle, un resistente, un uomo di pensiero e anche d'azione. Arrivato a 106 anni non ha segreti di longevità da svelare, se non l'esempio: scrive ogni giorno, quindi lotta ogni giorno, come sempre.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)