La tragedia del Covid-19, oltre ad alimentare dubbi sulla gestione e sulla sicurezza di alcune Rsa (le Residenze sanitarie assistite) e sulla fragilità del welfare “familiare” fatto di colf e badanti, ripropone sia la necessità di migliorare le strutture immobiliari e l’offerta esistente per gli anziani non autosufficienti, sia di investire su chi promuove servizi e residenze per gli anziani “attivi”.
Le prime comunità di “senior co-housing” sono nate in Danimarca, ma stanno già approdando anche in Italia.
“Senior housing” è, uno stile di vita che garantisce una nuova dimensione del vivere dell'anziano, dalla qualità decisamente elevata, attraverso soluzioni abitative definitive tramite cui condividere spazi, domestici e ricreativi, in compagnia di persone della propria età.
In questa prospettiva gli addetti ai lavori si sono interrogati sulle esigenze della popolazione anziana, per progettare nuove forme di residenzialità, che possano costituire una valida alternativa alle RSA e alle case di riposo. Il concetto di Senior Housing si riferisce dunque alla progettazione di spazi abitativi concepiti per favorire nella vita dell’anziano tutti gli indicatori di un invecchiamento attivo, come la più ampia partecipazione alla vita sociale del territorio, l’uso delle nuove tecnologie, l’autonomia e il benessere fisico e psicologico.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)