La nonna di Bianca Pitzorno le ha insegnato a ricamare, e vedendola ostinata a non usare il ditale pronosticava che sarebbe diventata una donna ingovernabile. Quella nipotina talentuosa e indisciplinata ha continuato così, cucendo le sue storie con anticonformismo e senza paura di pungersi con le spine dell'animo umano. In questo romanzo la voce narrante è quella di una sartina a giornata nata a fine Ottocento in una cittadina di provincia non lontano dal mare. Rimasta presto sola al mondo, difende quel lavoro che la rende autonoma anche se implica ore e ore spese nelle case dei signori, cavandosi gli occhi per cucire abiti e biancheria. La marchesina Ester, che veste come un maschio e ama andare a cavallo; miss Lily Rose, l'americana, e il suo corsetto imbottito di banconote; le sorelle Provera e lo scandalo dei tessuti francesi; donna Licinia Delsorbo, centenaria decisa a tutto pur di difendere la purezza del suo sangue... Una galleria di donne di ogni età, raccontate in tutte le loro sfaccettature.
(Fonte: www.ibs.it/sogno-della-macchina-da-cucire-libro-bianca-pitzorno/e/9788845299032?gclid=EAIaIQobChMI-YyS4aSr3gIVpgrTCh196wf_EAAYASAAEgI9tPD_BwE)