Che la pennichella fosse una buona pratica da seguire è risaputo. Quando i nostri nonni lavoravano la terra la siesta pomeridiana era un momento irrinunciabile per recuperare le forze e combattere "l'abbiocco" del dopo pranzo.
Ora secondo lo studio condotto dal dottor Lin Sun di Shangai, e pubblicato sulla rivista Bmj, le persone che non rinunciano al sonnellino pomeridiano, hanno un rischio inferiore di sviluppare un declino cognitivo. I ricercatori hanno collegato i sonnellini post-pranzo di almeno cinque minuti a migliori capacità come l’agilità mentale e la velocità di pensiero.
Uno studio che interessa in particolare la popolazione anziana, perché i cambiamenti neurodegenerativi associati all’età avanzata aumentano il rischio di demenza senile. Anche i modelli di sonno cambiano con l’età, con i sonnellini pomeridiani che diventano più frequenti.
I risultati dei test che gli autori della ricerca hanno condotto, hanno confermano che un momento di riposo nel corso del pomeriggio, pur se breve, aiuta la mente ad essere più attiva una volta svegli. Chi aveva dormito si è comportato particolarmente bene in diverse categorie del test, ma i ricercatori ed altri esperti del sonno ci tengono a specificare che le sieste non devono durare troppo.
“Un pisolino ideale e salutare dovrebbe essere fatto il pomeriggio tra le 13:00 e le 15:00 e durare dai 10 ai 30 minuti” ha detto Katherine Hall al magazine Healthline. Senza esagerare quindi, un sonnellino nel pomeriggio è consigliato per il benessere della salute mentale.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)