Nelle 17 schede tematiche in cui la Regione delinea obiettivi e azioni per il rilancio economico e sociale della Lombardia post Covid-19 non c'è quasi traccia di terzo settore, volontariato, cooperative o imprese sociali, enti non profit e associazioni.
La Regione si è dimenticata che nel suo territorio esistono circa 55 mila realtà che appartengono a questo variegato mondo, con circa 200 mila lavoratori, 1,1 milioni di volontari che producono un valore di 17,5 miliardi di euro pari all'incirca al 4,5% del Pil lombardo.
“Ci rifiutiamo di essere confinati al ruolo di barellieri per le emergenze o titolati a intervenire esclusivamente sulle fragilità sociali o le attività ludico ricreative – protesta Valeria Negrini, portavoce del Terzo settore Lombardia -, ma soprattutto (è questo il nodo) senza alcuna funzione produttiva e capacità di creazione di ricchezza e sviluppo. Tutto ciò in palese contraddizione con quanto dimostrato dalle statistiche e dalle ricerche in campo economico”.
Il Terzo settore lombardo vuole quindi contare e partecipare alla programmazione delle politiche economiche e sociali della Regione, inviando un contributo che integra tutte le 17 schede del documento.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)