l'Associazione italiana di psicogeriatria (Aip) ha diffuso un vademecum per affrontare il caldo di questi giorni:

1) Evitare di uscire di casa dalle 12.00 alle 17.00;

2) Usare i condizionatori con moderazione evitando  sbalzi di temperatura superiori ai 5 o 6 gradi soprattutto per chi soffre di bronchite cronica;

3) Evitare esercizi fisici non necessari e l'esposizione inutile al sole diretto;

4) In caso di cefalea ( da un colpo di sole o di calore), fare subito impacchi con acqua fresca e, se necessario, contattare il medico;

5) Bere molti liquidi, anche se non sene sente il bisogno ( almeno 1,5 litri al giorno, di più se si svolge attività fisica).  Evitare  bevande gasate, zuccherate e troppo fredde;  evitare bevande alcoliche e caffè . Non aver timore di sudare;

6) Fare pasti leggeri. Mangiare poco e più volte al giorno; preferire alimenti come pasta, frutta e verdura alla carne e ai fritti. Non assumere integratori salini senza consultare il proprio medico;

7) Indossare indumenti chiari, non aderenti, di cotone o lino per favorire la traspirazione ed evitare allergie e arrossamenti da contatto con fibre sintetiche;

8) Esporsi al sole con molta cautela se si è diabetici per evitare il peggioramento della dermatite diabetica o ustioni serie a causa della minore sensibilità dei recettori al dolore;

9) Il caldo può potenziare l'effetto di molti farmaci utilizzati per la cura dell'ipertensione arteriosa e di molte malattie cardiovascolari. D'estate  è meglio controllare più spesso la pressione arteriosa e richiedere al medico curante se è necessario aggiusta re la terapia;

10) Il caldo ha effetti negativi su ipertesi e cardiopatici che possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa passando dalla posizione sdraiata alla posizione eretta. Se bisogna alzarsi dal letto, soprattutto nelle ore notturne, è necessario non farlo bruscamente, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi.

Il presidente dell'Aip, Marco Trabucchi ha sottolineato che gli anziani soffrono più di altri i picchi di caldo estivo. Per questo, nel loro caso, oltre ad " individuare una diagnosi e una terapia" bisogna allargare il campo alla comprensione delle dinamiche psicologiche e sociali riguardanti l'essere anziano. Vanno assistiti a 360° perchè si comprenda che la vecchiaia non è una malattia.