Gli ultimi sessant’anni di Nicola sono stati una corsa, inseguendo una propria idea di felicità. Ora, a 82 anni, ha preso in affittouna casa al mare e ogni mattina va in spiaggia, quaderno e matita in mano, ad osservare una ragazza pagaiare: Lu.
Lu ha vent’anni, fa la commessa nella boutique di Evelina e a Nicola ricorda sua madre, pur non somigliandole. Una madre morta troppo presto, reinventata dalla memoria e dalla fantasia, che si faceva bella anche solo per uscire a fare la spesa, che cuciva abiti per le sue clienti, ma soprattutto per sé. Per questo gli abiti femminili per Nicola sono il segno di una passione ancora viva per le donne. Così nella boutique di Evelina assiste incantato al susseguirsi di blazer e caban, taffettà e seta damascata, che le amiche di Evelina prima e Lu poi si scambiano entrando e uscendo dai camerini.
In una cittadina ventosa, sonnolenta, Nicola prova a sbrogliare le matasse di un vasto catalogo umano fatto di dispetti e pettegolezzi. Comprarsi un kayak, allora, e andare a caccia di piovre giganti con il piccolo figlio di Lu è forse il modo per imbastire la trama di un’infanzia ancora tutta da scrivere, nel tentativo di trovare un senso.
(Sintesi redatta da: Valerio Maria Urru)