L’uomo che guarda il mare si chiama Pasquale, ha 92 anni e abita nell’entroterra. Ha scavallato l’esistenza con una regola di benessere — fumare niente, bere niente, mangiare tutto — che conforterà in parte i salutisti, ma sorprenderà i frequentatori del reflusso gastroesofageo. Al risveglio Pasquale sale in macchina e guida per una trentina di chilometri fino alla spiaggia. Prende il seggiolino di legno dal bagagliaio e lo piazza in riva al mare. Poi ci si siede sopra e rimane in silenzio, a volte per ore, con l’unica compagnia degli occhi e dei pensieri. La distesa d’acqua cancella l’inganno del tempo, il passato e il futuro perdono i loro veli e tutto diventa quello che è, uno sconfinato presente dove il vecchio si rivede cameriere adulto, giovane migrante in una miniera belga, bambino povero e anima avvolta nel liquido materno, il cui ricordo indefinito gli restituisce la sensazione familiare del mare e di quello che lo aspetta. Come un ritorno a casa.
(Fonte: tratto dall'articolo)