Secondo una ricerca effettuata da Jointly (realtà che affianca le aziende nella realizzazione di soluzioni di welfare) e dall’università Cattolica sono 8 milioni i caregiver italiani e di conseguenza un lavoratore su tre si fa carico di un familiare anziano o non autosufficiente. Nella stragrande maggioranza (80%) si organizza l’assistenza attraverso modalità fai da te, e nel 15% dei casi la famiglia, per far fronte agli impegni di cura, valuta l’uscita dal mondo del lavoro di uno dei congiunti.
I dati sono stati presentati nella sede di Aviva (gruppo assicurativo britannico) in occasione del lancio di Aviva Carers, un gruppo di lavoro che si occuperà di sostenere quei lavoratori che devono occuparsi dei genitori non autosufficienti.
I dipendenti del gruppo assicurativo potranno usufruire del servizio 'Fragibilità' (già utilizzato da altre realtà italiane come Eni ed Esselunga) in collaborazione con Jointly.
E’ una consulenza gratuita telefonica che fa conoscere le realtà del territorio, pubbliche e private, e permette anche di acquistare on live servizi per la cura della persona forniti da partner qualificati a tariffe omogenee. In Aviva il 54% dei 560 dipendenti è donna ed è su loro che ricade più frequentemente il lavoro di cura. L’azienda è molto attenta alla lotta alla disparità di genere, ed è infatti l’unica azienda in Italia ad avere equiparato il diritto alla genitorialità offrendo fino a 11 mesi di congedo parentale anche ai papà. Fragility, spiega Francesca Rizzi, ad e co-fondatrice di Jointly, è sempre più richiesto dalle aziende, perché la maggior parte delle famiglie cerca aiuto attraverso canali informali, e vede come unica soluzione la badante, mentre ci sono molti servizi poco conosciuti e più mirati che possono risolvere, meglio, il problema delle cure al congiunto.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)