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Censi Antonio

Il sapere degli operatori nelle residenze con anziani. Stress e conflitti di un lavoro spesso ansiogeno. La residenzialità si genera a contatto con gli anziani. Un’organizzazione che cogestisce la sofferenza

Animazione Sociale, 291, 45, 2022, pp.33-68

Le residenze con anziani hanno assunto una marcata caratterizzazione sanitaria. L'evoluzione è determinata dal cambiamento degli ospiti e dei loro problemi sanitari. In tal senso si è provveduto alla qualificazione delle risorse attraverso nuove professionalità sanitarie, con miglioramenti notevoli nella qualità delle cure. Sul piano gestionale, però, questo ha spesso portato a una spinta efficientistica improntata a culture organizzative fondate su una razionalità pragmatica con il rischio di neutralizzazione dell'affettività. A partire da questa criticità, sta crescendo la ricerca di nuove interazioni tra sanitario e sociale, alla luce di modelli organizzativi di tipo comunitario che prendono forma dai saperi degli operatori a contatto con gli anziani.

Stress e conflitti di un lavoro spesso ansiogeno
Elevata è l'ansia di quanti lavorano con gli anziani nelle diverse residenzialità, ma elevati sono anche i loro investimenti in termini di passione e di intelligenza. Il rischio è considerare la fatica e l'ansia come una questione soggettiva, piuttosto che un'espressione delle carenze delle organizzazioni. Ma ancor di più il rischio è non ripensare le organizzazioni alla luce dei saperi e delle competenze degli operatori a contatto con gli ospiti. Ciò comporta gravi ricadute sul clima di lavoro, la qualità di vita degli anziani, la funzione delle residenze di essere luoghi di cura.
La residenzialità si genera a contatto con gli anziani
Molti dei blocchi mentali e operativi per  il benessere degli operatori e per la qualità della vita degli anziani, nascono da organizzazioni che negli anni si sono chiuse in approcci sanitarizzanti, nella tecnicizzazione delle procedure, nella gestione puramente amministrativa, fino a perdere il senso comunitario del loro esistere. Come ogni comunità, anche quelle residenziali non possono generarsi se non facendo spazio alle attese di vita dei più deboli, di cui sono interpreti privilegiati gli operatori a contatto con gli anziani. Ma fino a che punto le organizzazioni oggi sanno ripensarsi valorizzando il sapere degli operatori?
Un'organizzazione che cogestisce la sofferenza
Costruire residenze di tipo comunitario è impresa complessa, mai del tutto compiuta, che vede in primo piano un'organizzazione capace di riformularsi nell'ascolto degli operatori a contatto con gli anziani. Un'impresa possibile, tuttavia, se non la si demanda ai soli operatori,  ma coinvolge tutti i soggetti nel presidiare acuni punti nevralgici, a garanzia che le scelte siano coerenti con l'approccio comunitario. Sapendo che una "residenza relazionale" è anche in grado di sostenere la comunità locale nello scoprire possibilità di futuro dentro le proprie sofferenze sociali.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Censi Antonio
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2022
Pagine33-68
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero291
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAnimazione Sociale
Subtitolo in stampaAnimazione Sociale, 291, 45, 2022, pp.33-68
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
Volume45
Approfondimenti
Censi Antonio
Attori
Parole chiave: Cura Rapporto operatore paziente anziano Strutture residenziali per anziani