80mila morti in Italia e 700mila in Europa ogni anno, ancora oggi sono questi i numeri che dimensionano l’impatto del tabagismo sulla società.
Non ci sono più dubbi in merito all’incidenza del fumo sulla salute e alla correlazione con cancro, malattie cardiovascolari e altre gravi patologie.
Ben nota anche la riduzione dei rischi causata dalla disassuefazione, che riduce del 20-25 volte la possibilità di incorrere in malattie. Tuttavia, abbandonare la sigaretta continua ad essere ancora oggi una sfida per molti tabagisti, un scoglio quasi impossibile da superare.
Attualmente, uno dei temi più caldi al centro del dibattito scientifico è il concetto di “less risk”, basato sull’abbandono dell’approccio tradizionale “quit or die” a favore di nuovi metodi oggi disponibili, che consentono una gestione graduale del processo di cessazione, attraverso anche l’utilizzo dei così detti prodotti a rischio ridotto.
“La ricerca scientifica ha prodotto oramai studi affidabili e di qualità sugli effetti del vaping sulla salute umana e due dati risultano chiari: il vaping rappresenta un’alternativa meno dannosa al tabacco combusto e la sigaretta elettronica e l’uso esclusivo delle eCig è utile per mantenere i fumatori lontani dall’utilizzo delle sigarette” ha dichiarato il Prof. Lamberto Manzoli, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara che ha aggiunto “La ricerca scientifica non deve mai arrestarsi su questo tema ma le autorità nazionali ed europee dovrebbero prendere in considerazione i dati disponibili ad oggi per considerare una legislazione che tenga conto delle caratteristiche peculiari di tale prodotto”.
(Fonte: tratto dall'articolo)