Sono la solitudine, difficoltà economiche che determinano l'assenza di cure, smottamenti sociali, vite completamente modificate da urbanizzazione e abbandono dei giovani delle campagne, i principali motivi dei suicidi degli anziani in Cina.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il tasso di suicidi in Cina è sceso dal 19,4 per 100.000 abitanti nel 2000 a 7,8 nel 2012, «Eppure – specifica il quotidiano China Daily - le cifre del China Public Health Statistical Yearbook suggeriscono che i tassi di suicidio sono molto più elevati tra le generazioni più anziane, soprattutto nelle campagne».
Secondo Mu Guangzong, professore di demografia alla Peking University, gli anziani in Cina «sono particolarmente vulnerabili a causa dell'ex politica del figlio unico, che ha portato alla creazione di famiglie con meno figli, e la portata limitata dei servizi sociali che non possono tenere il passo con un rapido invecchiamento della società». Per il Beijing Suicide Research and Prevention Center «La differenza significativa nei tassi di suicidio tra gli anziani che vivono nelle aree urbane e rurali è un problema cinese unico». Il centro attribuisce le differenze al tenore di vita e alla differenza dei servizi medici e sociali che esistono nella campagna della Cina rispetto alle città. Uno studio condotto dal Center ha rilevato che il 63% di coloro che si sono uccisi, e il 40% di coloro che hanno provato a farlo, aveva un disturbo mentale. «Ma molte persone nelle zone rurali ancora non vedono i problemi mentali come una malattia».
Yang Hua, infine, ricercatore al China Rural Governance Study Center presso la University of Science and Technology di Huazhong, invece ha una teoria diversa. Molti anziani si suiciderebbero proprio per «non essere un peso economico per i figli» essendo molte care le cure di cui potrebbero avere bisogno.
(Fonte: tratto dall'articolo)