Sono diventati routine clinica i trapianti di fegato con organi di donatori ultranovantenni, grazie ai quali è oggi possibile garantire un maggior numero di donatori e far diminuire i tempi delle liste di attesa. Lo dimostra lo studio fatto dal gruppo dell'Unità operativa di chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell'Aou pisana, dove la percentuale di donatori ultraottantenni è passata, negli ultimi 10 anni, dal 6 al 30%. Pubblicato su Transplantation, lo studio dell'Aoup ha la prima casistica mai pubblicata di trapianti di fegato da donatori ultranovantenni. Il fegato è infatti un organo longevo, che può rigenerarsi, proliferare, sopportare stress severissimi e garantire una funzione efficiente anche in età avanzata. Una recente analisi del Centro trapianti dell'ospedale Niguarda di Milano ha evidenziato che, se dovesse continuare con il ritmo attuale il progressivo aumento dell'età dei donatori, tra 9 anni oltre la metà degli organi proverrà da donatori ultraottantenni. «La nuova sfida - spiega Davide Ghinolfi, dello staff che esegue i trapianti - sarà di garantire risultati ottimali utilizzando organi sempre più anziani in riceventi sempre più gravi».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)